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NOSTRA SIGNORA ANNUNZIATA DELL'ARMA (ALLEGATI)

Santuario dedicato alla Gran Madre di Dio Maria Santissima
Nostra Signora Annunziata dell'Arma
a cura degli Amministratori del Santuario di Bussana - 1935



Allegato A

Estratto dal terzo tomo del Sacro e vago Giardinello, succinto epilogo delle ragioni delle chiese e Diocesi d'Albenga, cominciato da Monsig. Pier Francesco Costa Vescovo d'Albenga dell'anno 1624, dal numero 441 sino al 459.

MADONNA DELL'ALMA

Di tre oratorij campestri che sono nel territorio di Bussana, il più frequentato è quello della Madonna dell'Alma, così detto dalla santità del luogo da tutti degno certamente di essere visto et ammirato ò pure dalla spiaggia, in che resta situato così vulgarmente nominata. Quivi in vivo e maestoso sasso à piè scosso quasi continuo dall'orgoglio marino, e di sopra difeso da machina orrenda a barbari corsali, la madre natura con suo mirabil artificio formò in spazioso antro, qual doppo commodo ed aggiato cerchio ridutto a divoto uso di tempio, dietro la capella che resta verso tramontana un'angustandosi, et entra in tal guisa un tiro di archibuggio, nell'istesso piovoso scoglio, stillante etiandio nel maggior fervore del caldo di frequentissime gocciole. Ha questo la bocca e facciata verso mezzo giorno, et indi vicino alla porta à qual si scende per assai commoda via, per una finestra guarnita di una grata di ferro, si mira e devotamente si ammira il misterioso scoglio dalli antichi dedicato ad onore dell'Annonziazione della Beata Vergine, et in testificatione del vero veggonsi due statue di bianchissimo marmo di lavoro e scoltura assai convenevole, sotto volta assai capace di materia et ornata dalla parte di inanzi di ballaustri di marmo, nelle cui parestrate sono scolpite di mezzo rilievo le imagini di S. Gio.Batta e di S.t Egidio Abbate.
Ivi con meravigliosa pietà veggonsi i divoti pellegrini fermare il religioso piè, smontar i cristiani cavalieri, sbarcar i nochieri, e prencipi et i vassalli di ogni sorta con prieghi, con arteleria e con dolce concento di accordate e musichevoli trombe chieder aiuto per il loro desiato, e destinato corso. Là principalmente il giorno venerando di sua Festa lice veder la gara di più compagnie de disciplinanti, di miste turbe, di ordinate schiere venirsene con pio fervore, chi per compiere i fatti voti, chi per render grazie a Dio de ricevuti favori, chi per corrisponder con lagrime di amara penitenza alle cadenti stille e chi per procacciarsi il Divin Aiuto per i suoi buoni e ordinati intenti.
Questa sassosa macchina, che solo a vederla induce pietoso orrore e devota pietà, si mantiene ben ornata di paramenti et altre cose necessarie per il culto divino con le sole elemosine, che si sogliono principalmente raccogliere in una cassetta a questo effetto esposta vicino alla graticola di ferro già detta, non essendovi altra entrata di certo. La custodia dell'oratorio stà apresso due Massari, quali dopo il tempo di loro amministrazione danno come sopra il dovuto conto di ogni cosa. È questo Santo Antro annesso et unito alla chiesa parrocchiale, come chiaramente si cava dalla pietra già sopra accennata e collocata nel pillastro suddetto della detta Chiesa Matrice nella seguente forma di parole: "Memoria universis sit in Christo fidelibus hic lecturis in perpetuum, quod Venerabilis D. Petrus Beccacutus q. Ioannis de loco Cerianae Prep.us huius Ecclesiae Bussanae obtinuit Ecclesiam Beatae Mariae de Alma unitam, et annexam huic Ecclesiae Bussanae - contra, et adversus partem adversam Tabiensium, et sic unitam liberavit, et relaxari obtinuit sub perpetuo silentio per iustam sententiam Rev.mi in Christo Patris D.D. Antonij de Sismondis Dei Gratia Episcopi Albinganensis et in hac parte Iudicis, et Commissarii Apostolici - scriptam manu Corradi de Fabrerijs civis Aquensis Anno MCCCCXXVII die lunae XII Xbris - condemnata in ea-parte Tabiense in expensis - et in signum iustae victoriae et veritatis".
In segno dunque di tal unione il sito che resta sopra l'oratorio tutto intorno al castello cedesi alla Chiesa Parrocchiale per antico possesso.

Allegato B

RELATIONE

della fondatione della Madonna SS.ma dell'Alma, distretto di Bussana e dominio della Ser.ma Republica di Genova.
Alma si chiamavano certe habitationi all'intorno della Chiesa, delle quali più hora non appare ne anche vestigio, o sia per caosa delle frequenti invasioni de Turchi, o delle guerre de Romani, che vennero in questi paesi come riferisce Tito Livio lib. 42 fol. 259, perciò si tiene ancora la chiesa il nome antico, la quale per traditione si dice che fusse una stalla di pecore d'uno huomo del paese. Il principale motivo alla fondatione di d.a chiesa si racconta in questo modo. Haveva la figlia dell'huomo hor hora nominato condotto un giorno le pecore all'ovile, quando se le fece incontro una donna che le ne chiese una. Rispose la figlia che havendo esse havute in cura dal padre, non poteva disponerne a sua voglia, perciò rifferirebbe a quegli la dimanda. A questo dire sparve la donna, e la figlia portatasi dal padre gli raccontò il successo, il quale udito, procurò si cercasse la donna, ma non gli fu possibile. Si può piamente credere che la donna fusse quella che meritò esser Vergine e madre dell'humanato Dio. Perciò l'huomo devoto appese nella spelonca, già ricettacolo dei suoi armenti, una immagine di Nostra Signora. Scorsero molti anni, dopo i quali la gente divota di Bussana, luogo lontano un miglio verso la montagna da questa Chiesa, deliberò di fabbricare un tempio sacro alla Madonna SS.ma. Ma perché il luogo era humido assai, anzi stillante acqua, determinò di trasferirlo sopra, poco lontano da detta spelonca, ove hora si vede una fabrica in forma di baluardo. Ma la fatica fu in vano per l'effetto preteso, perché in esser perfetionata la Chiesa et alzato il quadro figurante la V.ne SS.ma sovra l'altare, il giorno seguente non ve lo videro più, laonde cercatelo, lo trovarono accomodato, non per altre mani (che per quello si stima) che per quelle delli Angioli, entro la spelonca. Da qui intesero essere volontà della Vergine, che questo luogo fosse dedicato a suo honore, così è stato puoi sempre et in processo di tempo fu eretto dal popolo devoto di Bussana, a gloria della V.ne SS.ma un altare honorevole con la figura dell'Annontiatione scolpita nel marmo, et altri marmi per ornamento della chiesa come si vede al presente, la quale è tenuta in molta veneratione da' paesani et luoghi circonvicini.

Allegato C

LAVORI DI DIFESA CONTRO IL MARE

La storica chiesa occupa la grotta incavata in un capo proteso in mare, in fregio a quella che fu la Via Consolare Aurelia.
La composizione della montagna è sedimentaria antica, compatta, molto resistente, relativamente alla sua natura. Ma tale roccia non può resistere contro l'azione disgregativa del mare, che l'ha corrosa al piede in maniera pericolosa, dopo aver rotto l'antico muro di ciottoli tondi e calce nostrana.
Fu proposto, all'inizio, di sistemare l'accesso alla Grotta Sacra ed alla strada a mezzo di una passerella pedonale da ricavarsi a sbalzo, poggiandosi sulla roccia ancora sana. Tale proposta non si è ritenuta la più conveniente perché la erosione continua al piede in breve tempo avrebbe finito per scalzare anche la parte che oggi resiste, e fare crollare non solo la passerella, ma anche la chiesa. Già oggi, la costruzione è in sbalzo ed in situazione di non sicura stabilità. Questa soluzione non dava inoltre quello spazio sufficiente per lo svolgersi delle funzioni religiose; e sarebbe stato un costoso palliativo, che per giunta, come si disse, non avrebbe protetto lo storico monumento dalla rovina.
Perciò si ritenne più ovvia, sicura e semplice la ricostruzione del muro nei tratti caduti ed il rafforzamento di quello che ha resistito, mediante sottomurazione parziale; ed eventualmente un robusto intonaco di cemento di forte spessore, gettato a paramento esterno, proteggerà la muratura che ha ancora buone doti di stabilità.
Con una spesa che, dato il sistema di lavoro, può ridursi a somma relativamente lieve, si otterrà il massimo vantaggio ed il ripristino integrale dell'antico piazzale.
Le opere sono quindi costituite essenzialmente dalla ricostruzione di due tratti di muro, nella sottomurazione della prima parte dei muri trasversali portanti le volte. Un lavoro utilissimo sarà poi quello per la protezione del piede del muro di sostegno del piazzale, a mezzo di una staccionata di pali collegati da chiodature a maglietta, con riempimento dello spazio, che resta verso il muro, di ciottoli e calcestruzzo. In luogo di pali si possono impiegare spezzoni di rotaie, traversine fuori uso; il tutto infisso il più possibile nel greto, a mezzo di uno scavo e successivo riempimento con lo stesso materiale scavato.
Per la costruzione del muro si è preferito il calcestruzzo di cemento, non armato, per la sua facilità e rapidità di getto e per la facilità di poterlo meglio collegare al vecchio muro. La sabbia e la ghiaia, potendosi ricavare dalla contigua spiaggia, la spesa sarà considerevolmente diminuita di fronte ad altri tipi di muro.
La sezione del muro sarà del tipo segnato in disegno, largamente sufficiente per contenere il riporto da farsi e per resistere per moltissimo tempo al mare. Unica preoccupazione sarà la sorveglianza periodica del piede del muro contro il pericolo di erosioni, non potendosi, coi limitati mezzi a disposizione, pensare ad escavazioni profonde in mare ed a palancole impermeabili per i getti. In caso di erosioni, si potrà sempre riparare in tempo con getto di massi, con palizzate, ecc.
Eseguito il muro, si colmerà il vuoto retrostante con massi, ciottoli, ghiaia, terra.
L'operazione prima, da eseguirsi, sarà quella della staccionata, che creerà una zona tranquilla nel punto delle fondazioni, facilitando le operazioni di getto. Una volta fuori del contatto dell'acqua, si potrà procedere normalmente alla costruzione del muro.
Il calcestruzzo di cemento sarà fatto nella base di kg. 350 di cemento per 0,800 mc. di ghiaia e 0,400 di sabbia per la parte dello zattarone di fondazione e per il primo metro fuori acqua; nel getto in presenza di acqua si procederà con impasto asciutto e sempre da un estremo, in modo da far avanzare sempre un fronte contro l'acqua; alla chiusura del getto, detto fronte verrà tolto e sostituito con impasto non lavato dall'acqua. Per il restante muro, sarà fatta una dose normale di kg. 300 di cemento per gli stessi quantitativi di sabbia e di ghiaia.
Il lavoro, pur non presentando particolari difficoltà, necessita di molta buona volontà e di accortezza, da parte degli esecutori, per limitare un inevitabile spreco di materiale nei primi getti e per profittare del tempo opportuno, in relazione alle calme del mare.
La spesa maggiore è quella del cemento, che si aggira sulle lire 10.000 per 700 quintali; la mano d'opera, le assicurazioni, le spese varie si possono preventivare in L. 6000.
Sanremo, 31 Luglio 1935 (anno XIII E.F.)
F° Ing. Aldo Morando

Allegato D

Durante la lunga processione, i Confratelli della Compagnia di S. Giovanni Battista cantavano i Salmi Liturgici; e le figlie di Maria ed il popolo cantavano lodi a Maria SS.ma, fra le quali si ricordano le seguenti:

« I »

Evviva Maria, Maria evviva, evviva Maria, e chi la creò.
Per farla sua madre, pria d'esser fanciulla, infin dalla culla, Iddio la mirò..... Evviva Maria, etc.
Fra l'altre donzelle, più pura la chiamo; che il fallo d'Adamo, non mai la toccò..... Evviva Maria, etc.
Con santi pensieri, fu bella e fu bruna; il sole e la luna, la cinse ed ornò..... Evviva Maria, etc.
Per madre di un Dio, dall'Angiol chiamata, la Prole increata, nel grembo portò..... Evviva Maria, etc.
Né prese in orrore, la stirpe materna, chi origine eterna, dal Padre vantò..... Evviva Maria, etc.
Tutt'arsa d'amore, in terra frattanto, di Spirito Santo, ripiena n'andò..... Evviva Maria, etc.
E tanto a Lui piacque, che in fasce ristretto, per povero tetto, i cieli lasciò..... Evviva Maria, etc.
Poi dopo molti anni, la stanza beata, in aria portata, fra noi si fermò..... Evviva Maria, etc.
Da lungi t'adoro, Albergo divino; il Verbo Bambino, in te s'incarnò..... Evviva Maria, etc.
E un Dio sì possente, già fatto suo figlio, qual rosa da un giglio, nascendo spuntò..... Evviva Maria, etc.
Ignudo e tremante, su povero fieno, scaldandolo al seno, lo strinse e baciò..... Evviva Maria, etc.
E in rozza capanna, da pii pastorelli, il latte e gli agnelli, benigna accettò..... Evviva Maria, etc.
Fuggendo in Egitto, l'inganno la frode, dall'ira d'Erode, illeso il serbò..... Evviva Maria, etc.
Maestro e fanciullo, nel tempio smarrito, con gaudio infinito, alfin lo trovò..... Evviva Maria, etc.
Per Lei fra le nozze, giulivo e contento, l'ondoso elemento, in vino cangiò..... Evviva Maria, etc.
E quando lo scorse, trafitto ed esangue, anch'essa il suo sangue, di sparger bramò..... Evviva Maria, etc.
Che fece che disse, quand'egli languìa, e in tanta agonìa, nell'orto sudò?..... Evviva Maria, etc.
Di cruda corona, provava i flagelli, sentiva i martelli, quand'Ei s'inchiodò..... Evviva Maria, etc.
Di barbare spine, provava i martiri, e sparse sospiri, se sangue Ei versò..... Evviva Maria, etc.
Invitta e dolente, a' piè della Croce, coltello feroce, il cuor Le piagò..... Evviva Maria, etc.
Schiodato dal legno, sì lacero e morto, che fosse risorto, costante aspettò..... Evviva Maria, etc.
Per propria virtude, salito Egli al Padre, per esserci madre, nel mondo restò..... Evviva Maria, etc.
Soave e benigna, accesa di zelo, la strada del Cielo, al inondo insegnò..... Evviva Maria, etc.
E fatta maestra, con voci divine, di esempi e dottrine, la Chiesa illustrò..... Evviva Maria, etc.
Tacendo ed orando, con fatti e parole, l'eretiche scuole, per tutto impugnò..... Evviva Maria, etc.
E sazia del mondo, per girne al suo Sposo, in sonno amoroso, amando spirò..... Evviva Maria, etc.
Con morte beata, al figlio congiunta, dagli Angeli assunta, al Ciclo volò..... Evviva Maria, etc.
Maria degli afflitti, spezzò le catene; del parto le pene, Maria sollevò..... Evviva Maria, etc.
Di Vienna sui campi, al nome adorato, il Turco fugato, indietro tornò..... Evviva Maria, etc.
Ed Ella rivolta, al Figlio diletto, mostrandogli il petto, lo vinse e placò..... Evviva Maria, etc.
Sui cardini erranti, dal cupo profondo, scuotendosi il mondo, la terra tremò..... Evviva Maria, etc.
Maria col suo cenno, tempeste frementi, saette cadenti, in aria fermò..... Evviva Maria, etc.
La fame e i perigli, le febbri funeste, la guerra e la peste, estinse e fugò..... Evviva Maria, etc.
O stella del mare, rifugio del mondo, io taccio e m'ascondo; più voce non ho..... Evviva Maria, etc.
Che quanto tu merti, e quanto bram'io, la madre d'un Dio, lodar non si può..... Evviva Maria, etc.
Ogni egro languente, a te fa ricorso: senz'essere soccorso, chi mai t'invocò?..... Evviva Maria, etc.
Lassù tra le stelle, dirai al Signore, che un vil peccatore, tue lodi cantò..... Evviva Maria, etc.
Che cinto e difeso, dal sacro tuo manto, in premio del canto, l'inferno scampò..... Evviva Maria, etc.

« II »

Maria che dolce nome, Tu sei per chi t'intende, beato chi ti rende, amore per amor.
Un bel pensier mi dice, che io pur sarò felice, se avrò Maria sul labbro, se avrò Maria nel cuor.
L'Augusto nome in cielo, so che sull'arpe d'oro, de' Serafini il coro, va replicando ognor.
Le dolci note e belle, io non vi invidio o stelle, ho anch'io Maria sul labbro, ho anch'io Maria nel cor.
Con questo scudo a lato, dell'infernal nemico, non temo l'odio antico, non temo il suo livor.
Nel più crudel cimento, riposerò contento, se avrò Maria sul labbro, se avrò Maria nel cor.

« III »

Peccatori se bramate, ritrovar del ciel la via, v'apre il sen v'apre Maria, l'adorabile suo cuor.
Ecco dunque o peccatori, di salute ecco la via; siate amanti di Maria, che Maria vi salverà.
Il leone a voi d'intorno, va ruggendo il suo furore; deh! celatevi in quel cuore, nascondetevi in quel sen..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
A quel dolce sen corrente, ove aperse il Redentore, all'afflitto e al peccatore, ricco fonte di pietà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Delle colpe al triste aspetto, se temete iniqua sorte, salda torre scudo forte, il suo cuor per voi sarà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Per quel latte che ne trasse, il Divino Pargoletto, un tesor le infuse in petto, di clemenza e di bontà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Dalla croce dichiarata, con chirografo solenne, nostra Madre Ella divenne, per divina volontà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Quindi a noi la mano stende, Apre il sen dispiega il manto; del nemico è il laccio infranto, ritorniamo in libertà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Il più caro e nobil pregio, che alla Vergine è si caro, è dei miseri il riparo, un abisso di pietà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.
Dolce Madre del Signore, nostra speme e Madre nostra, del tuo cuore a noi dimostra, la potenza e la pietà..... Ecco dunque, o peccatori, etc.

« IV »

O Maria nostra speranza, deh! ci assisti e pensa a noi; deh! proteggi i figli tuoi, col favor di tua possanza.
Cara Madre e gran Regina, volgi a noi gli occhi pietos, senza Te sian timorosi, con Te pieni di fidanza..... O Maria, nostra speranza.
Se tu stendi a noi la mano, fra i perigli della vita, la nostr'alma invigorita, vestirà nuova costanza..... O Maria, nostra speranza.
Ci minaccia baldanzoso, il demonio traditore, ma saprem col tuo favore, disprezzar la sua baldanza..... O Maria, nostra speranza.
Fra gli scogli e le tempeste, varcheremo il mare infido, finché giunti siamo al lido, ch'or ci alletta in lontananza..... O Maria, nostra speranza.
Sol che tu non ci abbandoni, nel fatale e gran cimento, non avrà per noi spavento, di morir la vicinanza..... O Maria, nostra speranza.
Colla scorta del tuo lume, o fedele amica stella, noi vedremo un dì la bella, de' beati eterna stanza..... O Maria, nostra speranza.
Nell'orror della tempesta, con quest'ancora fedele, benché rotte sian le vele, molta speme ognor ci avanza.


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