Appunti e notizie sul territorio di Arma e Taggia - Antichi Pittori
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Antonio e Pietro Brea di Nizza
Antonio Brea di Nizza, pittore, non si sa precisamente se fosse fratello o cugino di Ludovico. Il Sig. Bres pubblicò un atto (in data 25 gen. 1517)
ch'è l'ordinazione d'una ancona (che però più non esiste), per la Confraternita di S. Mauro a Villafranca di Nizza. Conteneva S. Mauro, con ai lati
S. Glaudio e S. Pancrazio; di sopra N. S. di Loreto, ai lati S. Cosimo e S. Damiano ed altri quadretti.
Di questo pittore però si conoscono tre tavole esistenti una a Diano Borello, un'altra a Diano Borganzo, la terza a Genova, nel Palazzo Bianco.
Quest'ultima esisteva forse nella Chiesa di S. Antonio della Valletta, piccola borgata di S. Remo. Vi si leggono due iscrizioni:
Hoc opus fecerunt magister Antonius Brea et Antonius cunatus suo habitatores Nicie.
Valete 1504 die I maius.
In lo tempo de messer pre zoane mazi retor de la ieza et in tempo dei nicolozi martini biazo batarello iulian raigeri carbie spinse se fe esta maista
a l'onor de De et de Santo Anthonio 1504 prima madius.
Chi fosse questo pittore Antonio cognato del Brea non si sa. Può darsi fosse Antonio Semino, il quale essendo nato nel 1485, aveva in allora l'età di
19 anni. Cominciò forse ad apprendere i primi elementi dell'arte da Antonio Brea, ma in seguito passò alla scuola di Ludovico.
Antonio Brea aveva forse sposato una sorella del Semino. Ma ciò che è sicuro e molto ci interessa si è di ritrovare in questo Antonio un nuovo membro
di quella indissolubile associazione di pittori, i quali erano tutti legati da strettissimi vincoli di parentela.
In alcuni atti dell'anno 1497, dei notari Bartolomeo Curlo e Filippo Portonerio, si trova menzionato parecchie volte, un Peirono Brea, di Nizza, il
quale aveva importanti relazioni commerciali con un certo Sebastiano Malavena e con Stefano Lombardo, ricchi proprietari e negozianti di Riva e di
Santo Stefano a Mare. Ma da un atto del 23 aprile 1506, del notaro Battista Malavena di Riva, risulta in modo evidente, che questo Brea di Nizza
era pur anche pittore:
- testamentum quondam bastiani mallavene - 385. -
In nomine domini amen. Anno a nativitate eiusdem MDVI indic. nona die XXIII aprilis.
Bastianus Mallavena quondam Juliani ripe tabie per graciam domini nostri Jesu Christi sanus mentis sensuum ac intelectus ac in sua bona memoria existens
licet eger corporis in lecto jacens.
Considerans... disposuit legavit et ordinavit ut infra... legavit iure legati pro eius anima et amore dei ducatos quatuor auri causa fabricandi capelam
unam in ecclesia sancti Mauirici ripe tabie videlicet ubi ad presens est imago sancti Cristofori depincta causa aponendi magestatem nostre domine nunciate
depinta per peironum bream depinctorem nicie cum iure patronatus heredi suo infrascripto et eorum descendentibus sive heredibus...
proximioribus...
Non sappiamo però se più esista questa pittura.
Il predetto signor Bres cita un atto del 18 gennaio 1491 nel quale è indicato come testimonio un Petro Blee de Nicia; cita inoltre l'adunanza
della Misericordia di Nizza del 7 luglio 1504 tenuta in casa di Pietro Brea, eletto Priore della stessa Confraternita nel 15O5; cita un atto del
19 settembre 1508, notaro Debassis, al quale intervengono Lud.cus Blee pictor, Petrus Blee barrilarius.
L'essere il Pietro Brea nominato Priore d'una Confraternita importante, l'essere egli nominato in atti che trattano di rilevanti operazioni commerciali
e finanziarie, ci fa conoscere che costui era, se non ricco, certamente agiato.
Può darsi che il Pietro Brea barrilarius fosse lo stesso pittore, il quale continuò ad esercitare la ricca industria dei suoi avi, ed anche
il commercio dei cerchi e dei legnami per botti, commercio floridissimo, assai fiorente alla Riva di Taggia (Arma), ove tali mercanzie si radunavano,
trasportatevi dall'alto territorio di Taggia, e dai comuni della vallata, Badalucco, Montalto, Triora.
La famiglia dei Brea di Nizza è certamente originaria di Montalto benché anche in Alassio esistessero molte famiglie di questo cognome. Infatti
nell'opera: Gli statuti di Albenga (Albenga 1885) pubblicati da Ant. Valsecchi, troviamo riprodotto un documento del 31 agosto 1516 nel quale
v'è un lungo elenco delle famiglie di Alassio. Vi si trovano i seguenti 16 capi famiglia del cognome Brea: Alessio fu Giovanni; Antonio; Bartolomeo
fu Giacomo; Bernardo di Pietro; Giovanni detto brondo; Gio. Battista; Giacomo di Giovanni; Lazzaro fu Giacomo; Marcello fu Giacomo; Michele; Pietro
fu Guglielmo; Telamo; Tomaso; Tomaso fu Giovanni; Tomaso fu Simone; Tomaso fu Tercinio.
Ma anche a Montalto i Brea erano stabiliti da tempo antichissimo, poiché in un importante documento del 1259, pubblicato sul Liber Jurium R. G.
si vede un Pietro Brea compreso fra i quattro Consoli di Montalto che unitamente ad altri capi famiglia giurarono fedeltà al Comune di Genova, dopoché
i figli e successori del Conte Oberto di Veritimiglia vendettero ai Genovesi il comune di Montalto con Badalucco e Bajardo:
Nomina illorum de Monte alto qui iuraverunt ipsam fidelitatem sunt hec: Guillielmus Morardus, Petrus Brella, Jacobus Beldies, Petrus
Fulcus, consules... etc.
Nelle filze del notaro Paolo Schenardo (archivio Com. di Taggia) si trova un atto del 23 giugno 1467 nel quale è nominato un Giovanni Brea fu Manfredi
di Montealto. In altri atti sono pur nominati altri Brea di Montalto.
Si conosce il testamento di un Lorenzo Brea in data 2 agosto 1415, dal quale risulta che costui legava alcuni beni alla moglie, lasciando erede
universale un figlio a nome Giovanni, ed eleggeva il luogo di sua sepoltura nella chiesa di S. Giacomo in Nizza. Il che ci proverebbe che i Brea erano
già da molto tempo stabiliti a Nizza ove vivevano in buone condizioni finanziarie. Non si può quindi facilmente ammettere, che il pittore Ludovico
Brea fosse nativo di Montalto, benché negli antichi libri di quella Parrocchia si trovi notizia di un Brea Ludovicus seu Lodisius filius Joa,
di un Giovanni Francesco, e di un Antonio Brea,. È indubitato che Ludovico era figlio di Moneto o Monelo, forse abbreviativo
di Simone, Simonetto, Simonello; ciò risulta da numerosi atti trovati e pubblicati dall'Alizeri.
Il sucitato Giovanni figlio di Lorenzo Brea ebbe un figlio a nome Onorato (ciò risulta da un atto del 3 aprile 1464); e si suppone (ma non è però
accertato) che costui fosse padre di Simone, e quindi avo di Ludovico. Il pittore Ludovico Brea sarebbe nato verso il 1450, morto fra il 9 marzo 1522
e il 23 marzo 1523, forse nei cinque mesi in cui infierì la peste in Nizza.
Dai Cartolarii dell'abazia di S. Ponzio si potrebbero ricavare altre sicure notizie sulla genealogia dei Brea poiché essi tenevano una casa
a livello da quell'Abazia.
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