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IL CONSOLE LUCIO EMILIO PAOLO

Lucio Emilio Paolo (Lucius Æmilius Paullus), membro di un'illustre famiglia patrizia (Gens Æmilia), figlio del Console Lucio Emilio Paolo morto a Canne Link esterno, nacque verso il 229 a.C. Fu membro del collegio degli àuguri (l'àugure era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi), ruolo che svolse da attento conoscitore e custode delle antiche tradizioni romane. La prima notizia certamente datata che abbiamo su di lui si riferisce al 194 a.C., quando fu scelto come uno dei Triumviri (il termine triumviro indica ciascuno dei componenti di un gruppo costituito da tre persone [detto triumvirato], membri di un gruppo o un'alleanza fra tre leader politici o militari con poteri uguali) incaricati di fondare una colonia a Crotone.
Nel 192 a.C. fu eletto Edile Curule e questa sua magistratura (con il termine magistratura si definiva nell'antica Roma ogni carica pubblica, per lo più elettiva e temporanea. La medesima espressione ha in seguito designato una specifica funzione pubblica, quella dei magistrati preposti all'amministrazione della giustizia, ovvero all'esercizio della giurisdizione) fu ricordata per la severità con cui multò molti allevatori.
Nel 191 a.C. fu eletto Pretore (il Pretore era un Magistrato romano dotato di Imperium [potere di stampo militare] e Iurisdictio [in diritto romano, per Iurisdictio si intende il potere, di cui sono dotati alcuni magistrati, detti giusdicenti, di impostare in termini giuridici la controversia]) e fu incaricato dell'amministrazione della Provincia della Spagna Ulteriore (con capitale Cordova), dove guidò la guerra contro i Lusitani, che dopo alterne vicende concluse vittoriosamente. Dopo aver tentato inutilmente di essere eletto negli anni precedenti, ottenne il consolato nel 182 a.C., come collega di Gneo Bebio Tamfilo. L'anno successivo (181 a.C.) fu incaricato di condurre la guerra contro i Liguri del Ponente. Lucio Emilio Paolo li sottomise catturandone l'intera flotta e per questo ottenne il trionfo (il trionfo era il massimo onore che nell'antica Roma veniva tributato con una cerimonia solenne al generale che avesse conseguito un'importante vittoria).
Negli anni seguenti si ritirò a vita privata, occupandosi soprattutto dell'educazione dei figli, che introdusse anche allo studio della cultura greca.

Nel 168 a.C., quando era più che sessantenne, fu eletto di nuovo Console, come collega di Gaio Licinio Crasso, durante la Terza Guerra Macedonica, che si protraeva contro il re Perseo di Macedonia senza che i Romani riuscissero ad ottenere risultati soddisfacenti. Paolo decise le sorti della guerra vincendo la battaglia di Pidna; il re Perseo si arrese e la monarchia macedone fu abolita.
L'anno successivo, il 167 a.C., Paolo rimase in Macedonia come Proconsole (il Proconsole era un Magistrato romano, incaricato di governare una provincia romana).
Prima di tornare a Roma, obbedendo ad un ordine del Senato, fece saccheggiare dal suo esercito settanta città dell'Epiro che avevano combattuto a fianco di Perseo. La Lega Achea, che aveva mantenuto durante la guerra tra Roma e la Macedonia un contegno ambiguo, dovette consegnare ai Romani mille suoi cittadini del partito filo-macedone perché fossero processati. Tra questi si trovava il famoso storico di Megalopoli Polibio, al quale Lucio Emilio Paolo affidò in seguito l'educazione dei propri figli.

Il bottino che Paolo versò interamente all'erario (tenendo per i suoi figli, dicono alcune fonti, solo la biblioteca di Perseo di Macedonia) era di tale valore che permise l'abolizione del tributum, cioè della tassa sulla proprietà che i cittadini romani avevano pagato fino ad allora. I soldati furono però così insoddisfatti della misera parte loro riservata che crearono qualche problema al riconoscimento a Paolo dell'onore del trionfo, che gli fu infine tributato e si svolse nell'arco di tre giorni, con una magnificenza senza precedenti a Roma.
La sottomissione del regno ellenistico di Macedonia costituì un momento importante nella storia dell'ellenizzazione della cultura romana. Lucio Emilio Paolo, trasferendo la biblioteca reale a Roma, rese possibile ai Romani la lettura diretta di una grande quantità di autori greci.

Nel 164 a.C. Paolo fu Censore (il censore era, nell'antica Roma, chi esercitava la censura, la magistratura istituita nel 443 a.C. e operante fino al 350 d.C.) e morì nel 160 a.C., dopo lunga malattia.




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