Mentre veniva meno l'importanza della navigazione a vela, iniziava una nuova fase di sviluppo,
prevalentemente industriale e turistica.
A fine Ottocento, Arma vide nascere industrie elettriche,
raffinerie, sviluppò le antiche produzioni di laterizi e quelle olearie e floricole. Nasceva così, in prossimità del
Viale delle Palme ,
il "Quartiere industriale".
Per la sua spiaggia sabbiosa e per il suo clima mite, Arma divenne un luogo ideale di soggiorno estivo e invernale.
L'afflusso di turisti italiani e stranieri creò la nascita di un'edilizia residenziale, che si insediò,
prevalentemente, nella regione panoramica collinare, dove sorsero molte ville, sparse fra la macchia mediterranea.
Intanto alle spalle del borgo venivano edificate le prime palazzine e villette di stile liberty, di cui oggi
rimangono pochi esemplari.
Oltre la ferrovia e nei suoi dintorni, gli imprenditori e i professionisti locali
avevano costruito numerose abitazioni eleganti. Arma stava assumendo un aspetto cittadino, nascevano alberghi,
stabilimenti balneari, attività sportive e commerciali. Nel secondo dopoguerra la ripresa economica avviata
dalla ricostruzione delle industrie, delle opere pubbliche e dei servizi, si estendeva all'edilizia abitativa,
in continua crescita, non solo a causa di un costante afflusso di persone in cerca di lavoro, ma anche per
le richieste di turisti piemontesi e lombardi che desideravano acquistare una casa al mare per le vacanze.
Il paese subiva una radicale trasformazione: sulla spinta della modernità sorgevano palazzi in centro e
in prossimità del mare. La posizione centrale di Arma, rispetto alle città di Imperia e di Ventimiglia,
favoriva l'insediamento di nuovi nuclei familiari, che per ragioni di lavoro gravitavano in questa area.
Intorno agli anni '60 riprese l'afflusso di turisti inglesi e tedeschi, a cui si aggiungevano le correnti
di turismo scandinavo, che iniziavano a conoscere e ad apprezzare il clima e le spiagge di Arma.
Tra Arma e Taggia fino a pochi anni fa vi era una piana agricola fertile e rigogliosa, dove venivano coltivati, oltre ai fiori, in particolare agrumi e ciliegi.
In seguito allo spostamento della ferrovia a monte, gli amministratori pensarono bene di consentire la costruzione della nuova stazione ferroviaria,
proprio al centro della piana alluvionale, ricca di acque e di coltivazioni. Mentre a San Remo la linea ferroviaria è stata realizzata sotterranea, qui da noi si preferì
distruggere per sempre un'area agricola di grande valore. C'è sempre qualcos'altro da far sparire...
Questa nuova stazione attualmente è in degrado, mal servita, con pochi servizi di contorno, e i viaggiatori che la utilizzano sono ben pochi dal momento che si fermano solo i treni regionali: in pratica è
una cattedrale nel deserto.
Da vedere le case del rione di San Giuseppe, poste
proprio di fronte al mare, con le tipiche costruzioni liguri.
Trasformata in Santuario nel XV secolo, l'antichissima "Grotta
dell'Annunziata o dell'Arma", è un sito archeologico di rilevanza
mondiale, dove sono stati rinvenuti importanti resti dell'uomo di Neanderthal e
di animali preistorici. I reperti preistorici e i resti romani sono visibili nel Museo Borea d'Olmo di San Remo.
Nella prima metà del XIII secolo la Grotta divenne sede del Parlamento del
Comune di Arma, quando i Conti di Ventimiglia concessero agli abitanti la "Carta delle Libertà".
Da via Boselli si accede
ai giardini di Villa Boselli,
residenza ottocentesca dell'avvocato Silvio Boselli, figlio del senatore Paolo Boselli, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1916 al 1917.
Oggi l'edificio è comunale, vi è una biblioteca pubblica, al piano superiore si svolgono mostre, conferenze, ed è sede degli uffici I.A.T. (Informazioni e Accoglienza Turistica).
Altro percorso piacevole è quello del viale delle Palme, dove hanno sede le scuole elementari e medie. Nelle vicinanze c'è anche un Parco Giochi per bambini. Dal lungofiume e dalla pista ciclabile
si possono osservare anatre, cigni, oche e altre specie di animali stanziali o di passaggio che sostano nell'area protetta.
In Arma sono presenti diversi tipi di alberi ad alto e medio fusto, lungo i viali, nei giardini pubblici e privati, sulle colline circostanti, come ad esempio vari esemplari di Palme, Aceri, Magnolie, Olivi, Cipressi, Pini d'Aleppo, Pini domestici, Pini marittimi, Tigli, Eucalipti, Araucarie. Di quest'ultima ne parliamo un po' perché è un fossile... vivente!
Si tratta dell'Araucaria Heterophylla,
specie endemica dell'Isola di Norfolk [Australia] e per questo chiamata anche volgarmente Pino di Norfolk .
L'Araucaria Heterophylla è la specie più diffusa in Italia.
La famiglia delle Araucariaceae comprende 19 specie arboree incluse nel genere Araucaria.
Sono piante molto simili ai resti fossili delle loro progenitrici presenti già 195 milioni di anni fa,
nel Giurassico .
L'area geografica di insediamento e diffusione
è oggi ancora costituita dai frammenti alla deriva dell'antico supercontinente Gondwana su
cui un tempo formavano foreste. Il loro aspetto arcaico è evocativo di paesaggi forestali scomparsi.
All'ombra delle foreste di araucaria si muovevano animali mesozoici oggi estinti.
Una particolarità di questa pianta è che non ama l'inquinamento atmosferico, per cui possiamo affermare in tutta convinzione che da noi, in Arma, si... respira aria salubre!
Ricordiamo che ogni lunedì, al mattino, c'è un mercato nelle vie intorno a Villa Boselli (via C. Colombo lato-mare, via Magellano, via Boselli, via Blengino), fino all'ex stazione ferroviaria.
Al martedì e venerdì, sempre al mattino, si svolge invece un mercato orto-frutticolo, allestito dai produttori locali, in via Magellano di fronte al monumento ai Caduti.
La terza domenica di ogni mese, dietro a Villa Boselli (via Magellano), si svolgeva invece un mercato dell'usato e oggetti antichi (Belle Epoque). Da un po' di tempo a questa parte
il mercato è stato trasferito (non si sa bene in base a quale logica) a Taggia, con disagi notevoli per le persone anziane e moltissimi concittadini che trovano scomodo l'utilizzo dell'autobus per recarsi colà, e "mugugni" da parte dei titolari dei banchi per la diminuzione di visitatori e clienti: ad Arma era molto più comodo e proficuo!
A metà Marzo da non perdere l'appuntamento annuale con la corsa ciclistica Milano-San Remo, che percorre il tratto stradale interno cittadino.
LA PISTA CICLABILE
Ad Arma è possibile passeggiare e fare sport in completa sicurezza tra il blu profondo del mare e il
verde della macchia mediterranea, percorrendo, a piedi o in bicicletta, la pista ciclabile e raggiungendo a ovest San Remo (8 km.) oppure San Lorenzo al Mare a est (10 km.).
Sono 24 chilometri di itinerario pianeggiante, affacciato
sul mare e fiancheggiato da giardini, lungo il tracciato dell'antica ferrovia.
Un'occasione
imperdibile di relax ed esercizio fisico adatto a tutti e percorribile tutto l'anno, grazie
al favoloso clima della Riviera.
Noleggio bici disponibile lungo il percorso e in Arma. L'utilizzo
della pista ciclabile è totalmente gratuito e soggetto al rispetto del "Codice della Strada"
e del limite di velocità indicato (massimo 20 km/ora).
È stato costruito un raccordo per Taggia, ma è sconsigliabile
percorrerlo, a parer nostro, perché pericoloso e stretto in certi punti, diviso attualmente in più tronconi:
una stretta carrozzabile, a doppio senso di circolazione, corre parallela alla pista e le auto in transito costituiscono un pericolo,
perché non rispettano i limiti di velocità.
Nonostante i cartelli di divieto, il raccordo (che dovrebbe essere esclusivamente ciclabile) è frequentato più dai pedoni che dai ciclisti, dalle oche e anche dai cavalli, in prossimità di Taggia, con padre e figlio al seguito.
Quindi, consigliamo di restare sul tratto ciclabile e pedonale che corre lungo la costa, più ampio e certamente più rilassante, meno pericoloso e adatto a famiglie con bimbi e carrozzelle.
UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE
La pista ciclabile offre non solo la possibilità di passeggiare a piedi o in bicicletta, ma quella di stimolare l'osservazione di un mondo (quasi) nascosto e denso di "liguritudine".
Stiamo parlando dei fiori spontanei, nati insieme a quelli coltivati e messi a dimora tempo fa, durante la sistemazione delle siepi erbose laterali alla pista. Questi fiori spontanei si intrecciano
magnificamente tra di loro in un susseguirsi di colori e profumi.
Al ciclista "frettoloso" sfuggirà certamente qualche meraviglia, ma coloro che preferiscono passeggiare o pedalare guardandosi intorno resteranno affascinati da tanto incanto.
Il periodo migliore per l'osservazione è ovviamente la primavera (Aprile e Maggio).
Lungo la pista ciclabile, che corre parallela alla costa, c'è un mondo meraviglioso, tutto da vedere... prova a scoprirlo qui!
LA VALLE ARGENTINA
La Valle Argentina (da Oxentina) si estende incantevole e
pittoresca per 40 km, nell'estremo lembo della Liguria Occidentale.
Dalle vette delle Alpi Liguri si staccano i contrafforti che
scendono dapprima con rapidi declivi e poi dolcemente con morbide
colline verso sud.
La valle termina al mare protetta a sinistra dal
promontorio delle Grangie, che muore al capo Don o Capo S. Siro
(dove sorgeva Costa Bellene), e a destra dal colle dei Castelli; nel mezzo scorre l'Argentina,
torrente con acque limpide (in cui vive la trota e il gambero), in un letto ineguale, con
cascatelle rumoreggianti, soprattutto all'inizio della Valle. Tra l'una e l'altra sponda ondeggiano
canneti e salici, castagni,
noccioli, piccole macchie verdi, felci,
mente, piante ed erbe multiformi, attraenti per la loro freschezza.
L'Argentina "nasce" nelle antiche stampe come "Tabia Fluvius", ha
origine dal monte Saccarello ed è alimentato da numerosi rivi che scendono dagli alti monti. I
suoi maggiori affluenti ricchi d'acqua e non meno suggestivi sono il torrente Capriolo,
che nasce tra la Cima dell'Ortica e il M. Monega, nel Gruppo del Saccarello e incontra l'Argentina
proprio nell'abitato di Molini di Triora;
il Carpasina, che nasce tra il M. Carpasina e il M. Grande, e a Montalto,
a circa 1 Km. a nord dell'abitato di Badalucco, si immette
nell'Argentina; l'Oxentina che nasce dalle pendici del monte Ceppo, è un affluente di destra e
s'immette nell'Argentina a metà strada tra Badalucco e Taggia.
I Paesi principali che troviamo, risalendo la Valle, sono Badalucco, Montalto, Agaggio, Molini di Triora, Andagna, Corte e Triora.
Più in su troviamo Creppo, Realdo e Verdeggia, alle pendici del M. Saccarello, che con i suoi 2.200 metri è il monte più alto delle Alpi Liguri.
Ma il borgo principale per eccellenza della Valle Argentina è senz'altro Triora, in una posizione dominante sull'intera valle, con una panorama mozzafiato.
Triora ha ottenuto la "Bandiera arancione", un alto riconoscimento conferito dal "Touring Club" a quei Paesi dell'entroterra che soddisfano alcuni
requisiti essenziali .
A proposito di Triora...
Durante tutto il periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, nella
frazione di Creppo (Triora) Francesco Moraldo (Creppo 1906 - 2001) tenne nascosti a casa sua e protesse dalla deportazione due
bambini orfani ebrei tedeschi.
Moraldo era stato maggiordomo in Francia dell'avvocato ebreo Angelo Donati il quale aveva preso i bambini sotto la sua protezione
nel luglio del 1942 quando i loro genitori erano stati deportati da Nizza ad Auschwitz.
Quando Donati dovette rifugiarsi in Svizzera dopo l'8 settembre 1943, Moraldo portò i due bambini con sé al suo paese natale. L'intera
popolazione della frazione, messa al corrente della situazione, collaborò attivamente alla loro salvezza, nonostante il pericolo dato
dai combattimenti e dai frequenti rastrellamenti nella zona.
Per questo impegno di solidarietà, l'11 febbraio 1999, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a Francesco Moraldo l'alta
onorificenza dei "Giusti tra le nazioni" (dopo la seconda guerra mondiale, il termine Giusti tra le nazioni
è stato utilizzato per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista conosciuto come Shoah).
UN PATRIMONIO DA SCOPRIRE E DA SALVAGUARDARE
Ricca di specie e varietà di animali e vegetali,
l'Alta Valle costituisce un "museo" ancora da scoprire, ma in modo particolare da salvaguardare.
La flora muta col mutare
delle altitudini. La macchia è rappresentata dalla mimosa, dal lentisco, erica,
ginestra, corbezzolo, timo,
rosmarino, lavanda.
Tra 600 e 700 m.
domina l'olivo, poi il castagno e quindi il
pino, il larice e la betulla; nel sottobosco domina il
noce.
Oltre i 1000 m. si trovano i pascoli. La flora è ricca di specie
anche rare, frequenti le primule, le viole, i ranuncoli, diverse specie di saxifraghe,
le crucifere e le genziane.
La fauna annovera tra i mammiferi la volpe, la
faina, il tasso, il ghiro, la martora,
il riccio, lo scoiattolo, la lepre, il
cinghiale, la marmotta, lo stambecco, il camoscio,
il gatto selvatico e
da qualche anno è riapparso il lupo.
Tra i rettili figura la rara specie di lucertola ocellata.
Non mancano tra i rapaci l'aquila,
il biancone, lo sparviero,
il gufo, l'allocco, la civetta, il barbagianni, la poiana,
il gheppio, il falco, e tra le altre numerose specie di uccelli si
trova il fagiano di monte (o gallo forcello), la pernice, il corvo imperiale, il gracchio, l'albanella minore e l'upupa.
Nei prati s'incontrano farfalle coloratissime in gran numero.
Qui trovi una mappa attiva, prova a scoprire dove sono i paesi... della Valle.
Se vuoi conoscere invece più a fondo le nostre montagne fai un giro sulle Alpi Liguri.
Anche la gastronomia ha un ruolo particolare sia al Mare che in Valle e ti invitiamo a scoprirlo cliccando qui.
LA VALLE ARMEA
Il torrente Armea nasce da un contrafforte del
Monte Ceppo e scorre per 20 km, tra boschi di pini e castagni,
uliveti e vigneti, che lasciano il posto, man mano che diminuisce
l'altitudine, alla tipica macchia mediterranea. Dà luogo a vallette
e contrafforti tutti aperti sulla Valle Armea, cui dà il nome,
giunge alle coltivazioni floricole e trova alla sua foce, tra Capo
Armea e Capo Verde, una zona vitale dove sorgono industrie e
l'importante mercato floricolo. Il centro più importante della Valle Armea è Ceriana,
antico borgo medioevale.
Su uno sperone roccioso a poche centinaia
di metri dal mare si trova Bussana Vecchia, distrutta dal terremoto
del 1887 ed ora abitata da artisti e pittori, già in territorio
sanremese. L'attuale Bussana è stata ricostruita un poco più a valle
sul dorsale di Capo Armea.
Sul versante opposto sorge Poggio,
anch'essa frazione di San Remo.
Per la "Cumpagnia Armasca", Prof. Laura Garberoglio, Storica e Scrittrice, Arma.
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