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IL LATO... OSCURO NEL COMUNE DI TAGGIA

Degrado

Non sempre quello che vediamo o che ci viene proposto rappresenta la realtà.
Le pagine di questo sito narrano la bellezza di una cittadina, e la mostrano in tutto il suo splendore, ma ad essere sinceri, non ci dicono purtroppo fino in fondo la verità, e cioè che il degrado, qui da noi, aumenta sempre più.

Indifferenza

La popolazione di Arma e Taggia appare indifferente verso tutti i problemi che assillano una comunità normale. Agli armesi e ai taggiaschi, di Arma e di Taggia, non gliene frega niente.
Se fate un giro a Taggia vedrete come è ridotto il centro storico e come sono tenuti, in completo abbandono, i principali palazzi storici...
A titolo di esempio, il Palazzo Spinola è fatiscente, ma "abbellito" con ponteggi "estremi"..., la Villa Curlo è in degrado, e la Villa Ruffini ha "subìto" un restauro di pessimo gusto, in puro stile "pacchiano"... sembra il castello di "Barbie".
Qualcuno ha spiegato che il restauro è avvenuto confrontando lo strato di pittura sottostante, ignorando che quelli trovati erano i colori di un precedente e discutibile ritocco sovrapposti a quelli antichi. Per conoscere i colori originali bastava consultare alcuni documenti storici, noi lo abbiamo fatto e possiamo affermare che non corrispondono a quelli attuali.
Se fate invece un giro in Arma, per esempio, a Villa Boselli, vi chiederete senz'altro se siamo nella Riviera dei Fiori, perché di fiori non c'è neppure l'ombra!
Attenzione poi a non transitare, nella zona porticciolo, sotto il ponte della ex-ferrovia, perché potreste bagnarvi i piedi... in tanti anni non sono stati capaci di proteggere la strada dall'alta marea e dalle correnti con un muraglione (bastava un'altezza di un metro per una lunghezza di una decina di metri).
Il fatto sconcertante è che nessuno si lamenta... alla maggior parte degli abitanti "va bene così"!
Mi torna in mente una frase di Ammiano Marcellino, l'ultimo grande storico romano, che nel 305 d.C. scrisse: « La magnificenza di Roma viene danneggiata dalla sconsiderata leggerezza di pochi, che non si ricordano mai dove sono nati. »
Se al posto di "Roma" ci mettiamo "Arma (o Taggia)", la frase sembra fatta apposta per il nostro Comune...

Orrori

Mentre Arma (paese turistico con le spiagge più belle del Ponente) e Taggia (paese storico in abbandono) sono regrediti in questi ultimi anni, i paesi vicini hanno fatto un salto di qualità migliorativo, vedi S. Stefano al Mare, Riva Ligure, S. Lorenzo al Mare, ecc.
In quei paesi tutto è curato nei minimi particolari. C'è una sensibilità diffusa di cura e attenzione per ogni angolo, anche quello apparentemente insignificante.

La provincia peggiore in assoluto della Liguria, per il 2020, è risultata quella di Imperia, scivolata tra le ultime d'Italia, all'81° posto.
Al 19° posto si classifica Genova, seguita da La Spezia al 45° e Savona al 48°.
A rivelarlo è un'indagine condotta nel 2020 da IlSole24ore Link esterno. Ai primi tre posti della classifica finale troviamo Bologna, Bolzano e Trento (dove lassù, evidentemente, c'è un mondo e un'amministrazione migliore).
Se facessimo, a questo punto, una ricerca per scoprire il peggior comune della provincia di Imperia, sicuramente salterebbe fuori il nome di Taggia.
Il territorio comunale è in completo abbandono, sia Arma che Taggia.
Vorrà dire che andremo a farci le vacanze in Croazia, come ha suggerito qualcuno dei "piani alti", perché Arma, in fondo, non è un paese turistico (frase riportata anch'essa dai piani alti della precedente amministrazione).
L'arredo urbano da noi è inesistente; la città è disastrata, mal curata, lo scandalo vergognoso del parcheggio dell'ex stazione ferroviaria sembra non avere fine; il rapporto abitanti x supermercati è tra il più alto d'Italia; siamo nella Riviera dei Fiori, ma per qualcuno (dei piani alti) è un concetto astratto perché di fiori se ne vedono ben pochi e quei pochi sono tutti striminziti. Il degrado è tangibile, e tutti lo possono constatare.

Le occasioni mancate (1)

Il concorso "Comuni Fioriti d'Italia" è un circuito promosso a livello nazionale dall'Associazione Produttori Florovaisti (As.Pro.Flor).
All'indirizzo www.comunifioriti.it Link esterno potrete trovare tutte le informazioni riguardante l'ultima manifestazione che si è svolta nel 2019 (nel 2020 non c'è stata a causa del Covid19).
La graduatoria è suddivisa in quattro livelli di giudizio, da un fiore a quattro fiori.
Per la provincia di Imperia non risulta nessun Comune. Eppure, la provincia non è forse denominata "Riviera dei Fiori"?
Per convenzione, l'abbiamo ribadito già altrove, la "Riviera dei Fiori" è quel tratto di costa che parte da Andora e termina al confine francese, dopo Ventimiglia. Tra i Comuni partecipanti, però, non ve n'era nessuno della Riviera.
Tutto questo è molto triste. Se ci fosse un premio per il Comune meno fiorito d'Italia, probabilmente Taggia vincerebbe, per le aiuole spoglie, per le fioriere sporche, per i ceppi di alberi e per le piantine finte. Non dimentichiamo le aiuole disastrate e le panchine insozzate da escrementi, sulle quali non è possibile sedersi.

Qui sotto alcuni scorci dei Comuni più fioriti d'Italia, che troverete nel sito indicato più sopra.
Arma (e Taggia) potrebbero essere anch'esse così (forse)...


Bardonecchia Cervia

Vigliano Biellese Brusson

Carpe diem

L'Associazione dei "Borghi più belli d'Italia" (non sono contemplate le città), con sede a Roma, ha per scopo la tutela e la valorizzazione delle diversità e unicità presenti nei centri che ne fanno parte e che rappresentano, in sintesi, il fascino dell'Italia spesso più nascosta.
Le procedure di "selezione", per essere ammessi nell'elenco, sono molto rigorose dove "Bellezza", "Ospitalità", "Accessibilità" e "Riconoscibilità" sono le parole chiave sulle quali è stata costruita la carta di qualità attraverso la quale il "Borgo" viene certificato.
Nel volume, edito dall'Associazione, che raccoglie più di 200 "Borghi", per la provincia di Imperia figura il Comune di Taggia. Ci domandiamo, però, come ciò sia possibile, dal momento che il centro storico è decadente!
Attualmente, come evidenziato sul sito web, il Club è composto da Borghi sparsi in tutta Italia: qualcuno in meno tra quelli segnalati sulla guida, poiché è molto difficile, da parte dei Comuni, mantenere nel tempo lo "standard" richiesto dall'Associazione.

Logo Associazione

Recuperare il centro storico

Gli edifici abbandonati nel centro storico potrebbero essere utilizzati per nuovi servizi, spazi per il piccolo commercio e artigianato, volumetrie in disuso ad uso della comunità, includendo cineforum, laboratori, spazio per studi, tutte iniziative che potrebbero rilanciarlo e bloccare anche la cementificazione in periferia recuperando l'esistente e quindi risparmiando.
Purtroppo alcuni edifici sono fatiscenti e pericolanti e da anni si parla di un recupero mai avviato e progettato sul serio. Un'amministrazione che ha cura e interesse della collettività dovrebbe farne il pilastro portante del proprio operato. Non è possibile continuare a cementificare terra vergine per urbanizzazioni fini a sé stesse, con l'ulteriore conseguenza di una continua disgregazione sociale. La tutela del suolo e delle aree dismesse, preda quasi sempre di nuove cubature, sono presupposti prioritari in considerazione di quanto già edificato.
È ora di dire basta alla distruzione sistematica della piana, basta supermercati!
Le conseguenze del carico antropico lievitato negli ultimi anni li conosciamo tutti: discarica, inquinanti nelle falde acquifere, danni ambientali, viabilità al collasso, per non parlare del dissesto idrogeologico e mancata prevenzione, insufficiente, come dimostrano studi recenti avviati dalla Regione.

Conclusioni

I nostri Amministratori dovrebbero avere cura del territorio: difenderlo, abbellirlo, preservarlo!
Purtroppo non è così, perché non lo amano affatto, non amano la città in cui vivono e lavorano. Basta guardarsi intorno.
Consentire nel proprio territorio una discarica provinciale, a disposizione di oltre 60 Comuni, non è amare il proprio territorio. Qualche ingenuo (e sprovveduto) ha dichiarato che la decisione fu presa all'unanimità da tutte le amministrazioni interessate, con voto favorevole (forse uno o due contrari che non fanno testo). Certo! Vorrei proprio vedere quale Comune sarebbe stato così stupido da votare il contrario, visto che la spazzatura non finiva in casa "sua" ma altrove!
Consentire il degrado urbano in modo così palese e indifferente non significa amare il proprio territorio.
Un buon amministratore dovrebbe ascoltare i cittadini e chiedersi se le decisioni sbagliate che sta prendendo siano un bene o un danno per la collettività. Saper riconoscere i propri errori e/o le decisioni sbagliate è segno di grande saggezza e di umiltà. È segno di intelligenza e di maturità.
Il Comune di San Remo disse NO all'ampliamento della discarica di Collette Ozotto. Serve un piano serio di raccolta differenziata porta a porta per non avere mai più discariche; serve un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito direttamente dal Comune.
San Remo, pur essendo distante dalla discarica, è contraria, Taggia, che ce l'ha sulla testa, a poche centinaia di metri, invece no. Il nostro Comune la vuole lì.
Ma, evidentemente, l'arroganza qui è di casa, non certo l'umiltà e la saggezza...



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