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Appunti e notizie sul territorio di Arma e Taggia - Antichi Pittori


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Ludovico Brea

L'Alizeri, nella importante sua opera delle Notizie dei Professori del disegno in Liguria, e a pagina 301 del 2° volume della Pittura, parla di due quadri di Ludovico Brea esistenti a Montalto.
Uno di essi, e cioè il più antico, trovavasi nella chiesa parrocchiale, ma circa trent'anni fa fu venduto a qualche antiquario, e si dice che si trovi ora a Londra. Raffigurava nel riparto principale San Giovanni Battista ed ai lati altri santi, coi dodici apostoli nella predella. Il Rev. e colto sac. Pietro Rossi, parroco di Montalto, trovò nell'archivio parrocchiale la copia dell'atto d'ordinazione, in data 17 luglio 1485, atto che fu pubblicato per intiero dall'egregio signor Giuseppe Bres di Nizza nel già citato suo opuscolo del 1906. Da tale atto si viene a conoscere che quel quadro aveva delle grandiose dimensioni, essendo lungo palmi venti, e largo sette e mezzo, cioè a dire, metri cinque di lunghezza per 1,75 di larghezza. Risulta dallo stesso atto, che insieme al Brea lavorò in questo quadro un certo Gerolamo Genovesi del quale non è indicata la patria; possiamo però accertare che a Pigna furono sempre molto numerose le famiglie di questo cognome.
È notevole il fatto che l'esecuzione di questo quadro, fu commessa ai suddetti Brea e Genovesi, per intercessione di un tal Pietro Brea di Montalto...
...et ad preces et negotiationes dictorum magistrorum intercessit Petrus Brea... presentibus testibus Jo Capono et Petro Brea de Montalto.
Accerta il sullodato Don Pietro Rossi che in qualche atto o scrittura il pittore Ludovico Brea è distinto coll'appellativo di cittadino di Montalto: civis Montisalti, il che lascerebbe credere che il Brea fosse veramente originario di Montalto e non di Nizza. Nondimeno in tutti gli atti sinora pubblicati, come pure nelle sottoscrizioni di quadri, egli è sempre indicato come cittadino di Nizza. Il citato signor Giuseppe Bres di Nizza, fece conoscere sin dal 1890 un atto di permuta del 27 marzo 1405, in cui è indicata per confine la terra di un tal Lorenzo Brea, nel quartiere dell'Ariana a Nizza. Ciò prova che a tale epoca i Brea avevano già avuto agio di diventar proprietari d'un terreno in una località assai importante perché vicinissimo all'abitato, dal che si presume ch'essi fossero stabiliti a Nizza già da molti anni.
Dagli atti esistenti nell'archivio di Taggia si hanno notizie di moltissimi Brea: Pietro Brea q. Giovanni (1518) di Badalucco; Giacomo Brea nuncius curie Montisalti nel 1522; Bernardo Brea; Giovanni Brea q. Pietro di Montalto (proprietario di una terra detta li tovagnoi, confinante con Lodisio Brea q. Francesco e con Domenico Brea (1498); Lodisio Brea di Montalto si obbliga per lire 40 per un manzo; Giovanni Brea notaro di Montalto; Pietro Brea q. Francesco (1468); Giorgio Brea q. Giacomo (1562); Giovanni Brea q. Francesco q. Filippo ha nel 1543 l'età di 70 anni. Tralasciamo per brevità d'indicare molti altri Brea che trovansi nominati negli antichi atti notarili.
Altra opera d'arte di molto pregio ed importanza è il quadro di San Giorgio di Ludovico Brea, esistente ancora oggidì nell'antica chiesa di questo nome.
Chi si reca a Montalto dopo aver ammirato le opere del Brea che trovansi nella chiesa di San Domenico in Taggia, non riesce a tutta prima così fortemente impressionato come nel trovarsi davanti al grandioso e risplendente quadro esistente nella cappella della famiglia Curlo. Ma però, malgrado le non grandiose sue proporzioni, il quadro di San Giorgio è un vero capolavoro e un'ammirabile opera d'arte, sia per la finezza dell'esecuzione che per l'espressione delle varie figure rappresentate su quella tavola.
Nel centro v'è San Giorgio a cavallo nell'atto di uccidere il drago; da un lato S. Giovanni Battista e S. Nicola, dall'altro S. Pietro e S. Sebastiano; in alto la Vergine col bambino in braccio, ed ai lati S. Michele e S. Lucia; S. Bernardo e S. Caterina; nel centro della predella un Ecce Homo; nei due lati vari episodi della vita di S. Giorgio; nella cimasa il Padre Eterno. Tale opera fu terminata il 14 novembre dell'anno 1516; è l'ultima che si conosca di questo pittore ed è anche la più perfetta. Riescirebbe troppo lungo descriverne tutte le bellezze e particolarità, meglio è procurarsi una copia delle splendide fotografie eseguite per cura del Ministero della Pubblica Istruzione.
Questo è forse uno dei pochi quadri nei quali Ludovico lavorò da solo, senza cioè l'aiuto d'alcun altro pittore. E qui prendiamo l'occasione di parlare d'un pittore che forse collaborò con Ludovico Brea in due quadri esistenti in Taggia, nel coro di San Domenico.



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